Avete mai fatto un PARAPROSDOKIAN a qualcuno? Magari qualcuno lo ha fatto a voi e non ve ne siete accorti… Si, si fa con la lingua.
Ne sa qualcosa Steven Alexander Wright, annoverato su wikipedia fra i più famosi ONE-LINERS della Stand-up Comedy. Nello stesso paragrafo, per spiegare che ci si riferisce a personaggi che esprimono il loro umorismo prettamente in una singola battuta, viene citato James Bond. Quanto può farti sentire figo essere accostato a JAMES BOND?! Anche quando la tua descrizione ti avvicina più al ghiro letargico che versa il tè ad Alice…
In inglese “fare una battuta” si traduce “to deliver a joke”; letteralmente: consegnare uno scherzo. Steven Wright ha effettivamente la faccia impassibile di un efficiente distributore di “scherno”, nel senso più elaborato e pungente del termine. Creatore di frasi ironiche, filosofiche, illogiche… Una premessa NON-COMICA si nutre di aspettativa, e tu pensi: “Lo sto seguendo, ora so perché prima è partito da laggiù, e adesso…” LUI ti sbatte da un’altra parte e tu devi riavviare il cervello. Ma prima ridi: Assurdo, Amorale, Vero… E’ il PARAPROSDOKIAN, non vi opponete!
Il nostro GHIRO delle Meraviglie nasce nel 1955 nel Massachussetts, e inizia ad esibirsi come stand-up comedian subito dopo la laurea, nel ’79, a Boston… presso il DING HO… un posto descritto da Wright come “per metà ristorante cinese e per metà comedy club. WEIRD!” (Cari Stand-uppisti, se vi offrono un ingaggio da MISHI MISHI, non disdegnate… anche gli Agenti mangiano ravioli…). Viene notato e subito ingaggiato per il Tonight Show di Johnny Carson, dove piacque talmente da essere richiamato la settimana successiva.
L’album comico di esordio risale al 1985, dal titolo ‘Io ho un pony’, ed è subito successo. Alcuni artisti faticano anni a forgiare il proprio IO comico (spogliarsi di maschere, aspettative, erosioni mentali, può richiedere più tempo della ‘Spada di Shannara‘). E non sempre si “ARRIVA” al pubblico. Ed ecco Steven Wright, il quale sembra limitarsi ad evidenziare il tratto quasi catatonico con cui “distribuisce” le battute… E BUM: la platea gongola.
La sua NON-curanza è leggendaria. Il compagno di scena con cui aprì uno Speciale del canale HBO, disse di averlo visto, pochi minuti prima di fronteggiare 23000 persone, mentre russava sonoramente nel camerino. Neanche a dirlo, lo Show ebbe un riscontro pazzesco. La carriera si articola fra doppiaggio, serie TV e una discreta discografia non solo comica. L’ultimo Special di Stand-Up registrato in TV risale al 2007, a 16 anni dal precedente e, nello stesso anno pubblica l’album ‘Ho ancora un pony’, che gli vale la seconda nomination ai Grammy.
Nel 1989 vince un Oscar per il Corto ‘Gli appuntamenti di Dennis Jennings’. Nel ritirare il premio, disse laconicamente: “Siamo davvero contenti di aver tagliato via gli altri 60 minuti.” ONE-LINER, sempre e comunque.
Gloria Rante
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