Marco Guernieri
Marco Guernieri nasce in una regione del Nord italia nel 20esimo secolo circa.
Forte del suo amore per i dettagli, decide quindi di darsi all’arte.
Dal Teatro di scena all’improvvisazione, dal drammatico all’arte figurativa, dalla sceneggiatura al mimo, passando anche da teatro di strada e arti sceniche, non c’è davvero nulla che sappia fare, così si dà al cabaret.
Dopo aver calcato i primi palchi é una frase che gli è sempre piaciuta nelle biografie degli artisti, così decide di inserirla nella propria.
Inizia così ad esibirsi in alcuni locali del palcoscenico Torinese riscuotendo un discreto successo tra il piccolo e il grande pubblico: bambini e anziani.
La sua carriera avanza e i riconoscimenti non tardano ad arrivare, sia dai vicini di casa che dal cugino. Ormai celebre la dichiarazione lasciata al termine di una sua esibizione dalla nonna: “bravo”.
È in questo periodo che arriva la chiamata dalla redazione Rai, che però cercava un certo Giorgio e attacca. Forte di questa esperienza con la Rai, tutt’ora presente sul suo curriculum, continua a calcare i palchi come autore e interprete dei suoi pezzi da singolo e nel duo fondato con Alessandro Fazzalari.
Dicono di lui: “davvero, non so chi sia” (passante in corso regina).
1. Di cosa non puoi più fare a meno da quando frequenti Comedy Studio?
Di pagare la rata del corso. No davvero, non ne posso fare a meno. Una volta ad esempio ho provato a smettere e mi hanno cacciato dal corso. E’
stato bruttissimo. Ora la pago sempre.
2. Qual è la cosa che fai appena torni a casa dopo la lezione?
Il senso di frustrazione che provo nel sapere che devo attendere altri 7 giorni prima della lezione successiva mi attanaglia. Quindi di solito ricorro alla fustigazione. Poi vado di cilicio, e poi ancora fustigazione. Dalle 4 alle 5 ore. Concludo la tortura guardando una foto di Stafano Gorno nudo. Poi piango. Infine, preso dal terrore, corro al primo bancomat per pagare la rata del corso. Oramai ho il trauma.
3.Come è cambiato il tuo punto di vista sulla comicità da quando frequenti la nostra scuola?
Una volta pensavo che per ridere servisse un motivo valido. Poi ho capito che si può ridere anche delle piccole cose. Del mio conto in banca, ad esempio. E gli insegnanti sono stati molto in gamba. Ad esempio io una volta scrivevo cose molto lunghe anche quando, sotto precisa richiesta, dovevo essere il piu sintetico possibile (come nei questionari (dove non puoi scrivere troppo)), e poi mi capitava spesso di sbagl’iare punteggiatura o ancora peggio non concludevo i concetti.
Ma grazie al loro lavoro da veri professionisti posso dire che.
4.Qual è il comico che hai scoperto grazie a Comedy Studio? (…e sei frustrato perché non sarai mai come lui!)
Grazie a questo corso ho scoperto Jerry Seinfeld , Louis C.k. e Enzo Zangari
5. Qual è la battuta più bella che hai scritto da quando frequenti Comedy Studio?
Nel 1963 si decise di spedire la prima donna sullo spazio. E’ quasi pronta.
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